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Il realismo della crudeltà dello scrittore e il visionarismo onirico concorrono, nella pienezza della modernità, alla cifra prevalente della letteratura e s'intrecciano nell'ultimo viaggio dalla letteratura al cinema. Il percorso della grande letteratura italiana si apre, per sé, con un'idea su Dante, che lo colloca a cavallo di due età. Poi l'epica della Liberata di Tasso è letta attraverso le vicende di amori infelici. Quindi, per l'Ottocento, il capolavoro manzoniano è colto nel suo drammatico rapporto - assai attuale - con la tragedia della peste secentesca e le masse, Leopardi è considerato dal punto di vista di un sorprendente spiritualismo; e il declino della modernità, fino e oltre la soglia del Novecento, trova testimonianza nel giovane Verga, nei personaggi poetici di Gozzano e, alla fine, nell'esordio di Calvino, nel visionarismo di Pasolini e Fortini, e nella inarrivabile religiosità viscerale in un grande romanzo di Morante. Infine le recensioni letterarie e cinematografiche si costituiscono in una catena che conferma il passaggio da sogno a sogno, e l'impervia, fascinosa strada, di chi scrive e di chi fa cinema.